A volte, ci vediamo grandi
proiettati da tanta superbia
su uno schermo piatto,
ma siamo solo indistinte ombre
e svaniamo di scatto
quando capiamo che su questa valle
il nostro peso l’ha sempre subito
chi ci portò sulle spalle.
Una volta, guardando mio padre
gli lessi in volto milioni d’affanni
in una singola ruga,
che sotto un occhio disegnava una croce
come una lacrima in fuga.
E mentre lui se ne andava da Dio
mi venne in mente che a bene guardarla
quella sua croce ero io.
E mentre stava chiudendo i suoi occhi
sul dolore che si era assopito
sentii benissimo suonare i rintocchi
di quell’ora che per sempre ci ha unito.
D.R.
In foto: “Crocifissione”, di Neri di Bicci, seconda metà del Quattrocento, particolare con Cristo e Giovanni.