La Saggezza antica sapeva che esiste qualcosa oltre la sofferenza. Ma soprattutto sapeva che questo qualcosa non è oltre la vita, ma dentro la vita stessa. Non domani, non oltre la morte fisica. Adesso, qui.
Si legge nel Vangelo di Luca, così come in quello di Tommaso: «Egli rispose loro: – Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!» In mezzo a noi c’è già l'”oltre”.
Diceva Buddha: “Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà. La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L’amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia. Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.”
Tutto il tempo è adesso. L’oltre è adesso. Questo oltre è l’assenza di sofferenza, e lo possiamo cogliere in un istante che contiene tutta l’eternità. L ‘istante in cui sentiamo su di noi la sofferenza di tutti, quello in cui prendiamo su di noi la sofferenza di tutti. Quello in cui ci sentiamo fratelli, tralci della medesima Vite.
Chiunque può sperimentarlo, pochissimi vorranno farlo perché non sanno, perché non vedono. Ma chiunque può volerlo, e quindi non occorre coltivare la speranza. Il Divino è certezza, non speranza.
Questa è la Buona Novella. Si smetta di cercare ciò che non ha alcuna importanza.
Ancora il Buddha insegnava: “Nella ricerca della verità ci sono certe domande che non sono importanti. Di quale materiale è costituito l’universo? L’universo è eterno? L’universo è limitato o no?… Se un uomo volesse posporre la ricerca e la pratica dell’Illuminazione fino alla soluzione di questi problemi, morirebbe prima di trovare la via. I fontanieri incanalano l’acqua, gli armaioli piegano i dardi, i falegnami piegano il legno, i Saggi piegano se stessi.”
Solo l’anima che si piega alla verità, potrà sperimentarla, perché la verità è piccola, umile, proprio davanti a noi che ci ostiniamo a guardare in alto, verso il cielo. Pieghiamoci, guardiamo in basso invece, insegnava il Buddha, e il Cristo avrebbe insegnato la stessa cosa: “Se potessimo vedere chiaramente il miracolo di un singolo fiore, l’intera nostra vita cambierebbe.”
Pensiamoci, prima di lamentarci e di disperarci per quest’epoca che è davvero terribile e piena di sofferenza. Il fiore è qui, il suo miracolo è qui, in mezzo a noi. Pieghiamoci, e invece di limitarci a guardare, cerchiamo di vedere. Il miracolo è il fiore. Il deserto è solo il posto in cui esso vive, e non chiedetevi perché e come.
Ricordatevi, si tratta di un miracolo.