Se riflettessi un attimo su quanto poco sai dell’Universo fisico…
Su quanto poco ne sappia la Scienza, che arriva a conoscere sommariamente nemmeno il cinque per cento di tutto ciò che esiste di massa ed energia (appena il 4.9 per cento è materia ordinaria, il 26.8 si suppone che sia materia oscura, la restante parte energia oscura)…
Sul tempo, che nessuno è mai riuscito nemmeno a definire con precisione, e che come Einstein ha dimostrato, scorre in modo diversa a seconda del luogo in cui ci si trova e della velocità a cui si viaggia…
Sulla psiche, su tutto ciò che chiamiamo pensieri, idee, emozioni, sentimenti, che nulla hanno di fisico e che costituiscono l’essenza delle nostre esistenze…
Se riflettessi su come sia mutata la visione che abbiamo del mondo in poche migliaia di anni, su tutte le certezze che si sono trasformate in dubbi, e poi in errori e in ultimo in mere fantasie…
Se riflettessi sulla morte, e sul senso che possa avere la nostra stessa vita mortale, e sul senso da attribuire alla realtà che ci contiene…
Comprenderesti che non sai praticamente nulla, nulla di più di una goccia quando viene rapportata all’oceano, nulla che ti possa far sentire sicuro, sapiente, dominatore di qualche dominio.
Comprenderesti che parole come “domani” sono pure rappresentazioni del tuo ego, come pure “speranze”, “progetti”, “investimenti”, “aspirazioni”…
Vedresti quanto appaia ridicola la tua arroganza, la tua presunzione, il tuo desiderio di affermarti sugli altri, di essere “padrone del tuo destino”. Tu non sai neppure lontanamente cosa sia, il tuo destino, e quali catene di eventi stiano concorrendo da eoni di tempo a determinarlo, col contributo delle altre innumerevoli gocce di Universo come te.
Comprenderesti che tutto ciò che sai è che in questo istante avverti i tuoi pensieri, il tuo respiro, il tuo cuore che batte, qui, proprio adesso.E se per caso comprendessi anche che ciò ti basta, probabilmente inizieresti a fare ciò che ancora non hai mai neppure immaginato di fare.
Vivresti.