In ogni ambito della società, in ogni situazione in cui siano in gioco delle problematiche sociali, dalla politica alla cultura, dalla religione all’etica, l’approccio utilizzato da ognuno pare essere sempre lo stesso: c’è un nemico da combattere, un cattivo dal quale dipende ogni male, ed io che sono buono, bravo e bello non posso che gridare il mio sdegno ed i miei insulti verso questo nemico.
In politica, il mio partito è l’unico onesto, l’unico che non ha “nessuno dietro”, l’unico che agisce per puro amore del bene comune, insomma tutti i santi di questa comunità si sono casualmente dati appuntamento nella sede del mio partito, mentre gli altri sono il male assoluto, e occorre solo trovare gli slogan più opportuni per codificare tale male, in relazione agli slogan che ho trovato per codificare quanto io sia buono.
Se io ho issato il vessillo della resistenza e dei partigiani, gli “altri” sono tutti fascisti, se io sono quello dell'”amor patrio” e del “prima gli italiani” gli altri sono tutti comunisti. Ma ciò vale anche se ho deciso che ad essere buone e sensibili siano solo le femmine, allora ecco che i maschi sono tutti stupidi, insensibili e violenti, mentre se per me è acclarato che tutte le anime belle del mondo stiano nelle comunità LGBT, allora gli eterosessuali saranno semplicemente omofobi e intolleranti. Se poi ho deciso che l’unica cosa giusta da fare al mondo sia far migrare ogni essere umano dal proprio luogo di origine, allora chiunque parli di regole per l’immigrazione sarà senza alcun dubbio un razzista che vuol fare annegare la gente. Se capita che per caso io sia cristiano, è lapalissiano che i seguaci di qualunque altra religione siano semplicemente dei pagani, se mi piace il sionismo ebraico allora i palestinesi sono certamente tutti dei terroristi, ma d’altro canto se mi fossi innamorato della causa palestinese non ci sarebbe dubbio che il paese più criminale del mondo sia Israele e che gli Ebrei complittano sicuramente per conquistare il mondo.
E andiamo avanti così, “senza se e senza ma”. Trasferiamo sugli altri tutta la nostra rabbia, la nostra aggressività, la nostra insensibilità, la nostra intolleranza, ed ogni altro difetto, illudendoci così di essere “buoni”, e nulla mina le nostre certezze semplicemente perché siamo malati allo stadio terminale.
Nulla può curare il nostro egocentrismo, questo vedere il mondo come un sistema solare che ruota attorno alle nostre incrollabili convinzioni fondate, il più delle volte, sul nulla assoluto. Su ciò che ci hanno raccontato i media, su ciò che pensano i nostri amici, su qualche meschino interesse personale, ma su nulla che sia davvero sincero, onesto, frutto di conoscenza ed esperienza, prodotto di spessore umano e cultura.
Potremmo dire, riutilizzando la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto, che “Così è stato creato il mondo”, perché da un certo momento in poi della storia, gli esseri umani hanno iniziato a vivere di sole rappresentazioni egocentriche piuttosto che di umane esperienze, e da allora un vero e proprio mondo nuovo è stato creato.
Ma è un mondo alieno.