Una delle caratteristiche più peculiari della società contemporanea è l’educare costantemente gli individui ad esibirsi, a parlare di sé stessi. La politica, i social, persino la scuola e la famiglia stimolano ad assumere questi comportamenti egocentrici, tramite i quali ognuno si convince di essere così “importante” per la comunità che la comunità dovrebbe essere assolutamente informata di cosa egli abbia fatto nella vita (Primo comandamento: impara a scrivere un buon curriculum!), di quali pregi egli abbia (Secondo comandamento: parla sempre bene di te, lodati e sbrodati!), e soprattutto di quanto gli interessino gli altri (Terzo comandamento: mentre ti esibisci nella tua egocentrica pantomima, racconta di quanto tu sia sensibile agli altri, e al bene comune!)
Un tempo, era la comunità che forniva una identità sociale agli individui, riconoscendo anche i meriti di chi si dimostrava degno di particolare fama.Oggi sono gli individui che vorrebbero imporre la propria fama ad una comunità della quale gli importa solo di avere un riconoscimento personale, dei “mi piace”, ma del bene della quale non gli interessa minimamente.
Da “Amici di Maria” in poi, è diventato possibile per ogni persona malata di egocentrismo, e possibilmente mediocre, assurgere agli onori delle cronache partecipando a qualche reality show, che sia la comparsata televisiva, il comizietto o le proprie personali prodezze raccontate sui social.Le esibizioni seguono format riconoscibili e perfettamente omologati: Medialandia ha reso tutto ciò possibile a poco prezzo.Una faccia tristissima di quella frustrazione di massa che cerca ogni mezzo per sfogare sé stessa, non avendo più alcun serio valore in cui credere.
E alcuni dei più grandi valori, ma forse più nessuno lo ricorda, erano la sobrietà, l’umiltà e la modestia, che dovrebbero suggerire a chiunque che sono gli altri, se per qualche motivo lo meriti, a poter parlare di te. E che tu dovresti poter trovare la tua pace e serenità anche nel più completo anonimato, se coltivi veri valori umani.