FILOMENOPEGGIOSOFI, O “FILOSOFI DELLA PEZZA”

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Il motivo principale del degrado sociale, in ogni settore ad iniziare da quello della politica, è l’abitudine che i cittadini hanno sviluppato a scegliere sempre la via breve, quella che sembra più comoda e richieda minori energie da spendere; la soluzione temporanea, il “rattoppo”, il “per ora facciamo così”.La società moderna è stata male educata, è cresciuta con l’idea che per ottenere benefici non si debbano fare sacrifici né pagare prezzi. I giovani sono stati educati all’idea che si debba solo “produrre”, che “presto e male” sia meglio di “piano e bene”, che la qualità non conti e il benessere sia solo questione di quantità.Già René Guénon aveva descritto la nostra epoca come “il regno della quantità”, e ne aveva largamente evidenziato la corruzione e la degenerazione.In politica l’esempio più eclatante di questa cattiva educazione sociale è la scelta sistematica del cosiddetto “male minore”. Davanti a due alternative che sembrano ugualmente dannose, si sceglie quella che appare (spesso pretestuosamente, e solo per ragioni astratte, ideologiche e senza fondamento) quella meno dannosa sul momento. Si opera come farebbe il genitore sprovveduto, che davanti al figliuolo che si è abituato a compiere tutta una serie di marachelle di diversa gravità, invece di intervenire con determinazione per educarlo a comportamenti migliori, cercasse di limitare i danni invitandolo a far sempre la marachella “meno grave”, giusto per risparmiarsi fatica ed evitare i fastidi che certamente avrà fintanto che il bambino non sarà stato educato. Procedere così è altamente diseducativo, è un invito a non avere la pazienza necessaria per creare situazioni realmente benefiche a fronte di quelle dannose, a non sapere accettare che per creare tali situazioni benefiche occorra pagare prezzi e sapere attendere. Si tratta di una politica che disincentiva a credere nella politica stessa, che porta al centro la meschina convenienza del momento (che non è degna neppure di essere chiamata pragmatismo), che diffonde incoerenza e contraddizione: quanto spesso vediamo presunti politici che si dischiarano “controtendenza” e che denunciano il sistema del degrado, per poi repentinamente fornire appoggio a qualche parte di tale sistema, con la scusa del “male minore”, giustificandosi dicendo che “così non abbiamo fatto trionfare il male maggiore”.Non esiste atteggiamento più improduttivo, diseducativo, stupido.I veri valori della moralità, e mi rivolgo a coloro che parlano spesso di “questione morale” in politica, sono la coerenza, l’onestà intellettuale, e soprattutto la capacità di sapere costruire a fatica, pagando un prezzo anche alto, un percorso alternativo alla corruzione che non scenda a patti con essa, mai. Non per una briciola, non per un pezzetto, non per una deroga: mai.Gli ideali, i valori, per la società sono molto più importanti della “realpolitik”, delle ideologie, delle tifoserie. Chi non sa educare il proprio bambino a comprendere la differenza tra danno e virtù, non è degno di fare il genitore, può al massimo compilare questionari a risposta multipla, dove spesso vince chi fa meno errori e non chi sa rispondere meglio.Ma come un figlio non è un test a risposta multipla, anche la società non può essere considerata come il regno della quantità, dove ci si debba educare al “meno peggio”. Scegliere il meno peggio, come sottolineava acutamente Antonio Gramsci, è solo acconsentire a proseguire un processo di regressione storica, che selezionando sempre il peggio (non importa in che misura) non potrà che lasciare la società nel degrado.Platone diceva invece che occorre educarsi al Bene, e perciò la politica la dovrebbero fare i filosofi, uomini opportunamente educati dalla società a perseguire il Bene. Di coloro che invece sono innamorati del “meno peggio”, che se ne dovrebbe fare la società?A ciascuno l’ardua sentenza.

About Post Author

Domenico Rosaci

Domenico Rosaci è Professore Associato di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni, e conduce ricerche nel campo dell'Intelligenza Artificiale. E' autore dei saggi sull'esoterismo "Arcana Memoria" e "Il Labirinto del Cristo" e dei romanzi "Il Sentiero dei Folli", "La Zingara di Metz" e "I Fiori di Tanato", pubblicati da Falzea Editore.
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